Facebook e lo strano caso degli hashtag selvaggi
Fino a qualche tempo fa esclusivamente utilizzati su Twitter, possiamo definire gli hashtag come delle scatole con varie etichette: ogni “scatola” contiene articoli, immagini e video che trasmettono informazioni in merito ad un argomento. Perciò, quando andiamo a mettere questo simbolo # davanti a una parola chiave, cataloghiamo il nostro articolo in una “scatola” specifica.
E’ da qualche tempo ormai che le nostre bacheche di Facebook sono invase da post degli amanti del #chi #più #ne #ha #più #ne #hashtag. Da quando hanno fatto il loro ingresso trionfale anche in Facebook, si possono trovare alcuni post che ne contengono addirittura 20!
I due motivi principali dell’invasione degli # su Facebook sono:
– Non esiste il limite dei 140 caratteri e ci si fa prendere la mano!
– Si pensa che più hashtag inseriamo tanto più il nostro post avrà la possibilità di apparire nei risultati delle ricerche.
Non solo questa distesa di # è brutta da vedere (e soprattutto da leggere) ma secondo alcuni studi (ad esempio quello di EdgeRank Checker) è addirittura controproducente perchè affossano completamente un articolo, anche se ben scritto.
Qualche consiglio?
– Pochi ma buoni (come in ogni altro aspetto della vita!) massimo due per ogni post.
– Cercare degli hashtag che rappresentino l’argomento di cui volete parlare.
– Inserirli in fondo al post.
Gli hashtag possono avere un gran potere se utilizzati nella giusta maniera e possono essere un ottimo strumento di marketing, l’importante è che vengano utilizzati correttamente.