Parole, parole, parole
Quante volte diciamo: “Non trovo le parole giuste”? Oppure vorremmo esprimere un concetto e diciamo (o scriviamo) tutto il contrario? Ecco: a chi di noi fa il blogger o il ghostwriter o l’ufficio stampa o il copy (o chi più ne ha più ne metta) questo “problemino” non può assolutamente capitare… Anzi, è la peggior maledizione che possiate augurare a chi ha scelto di scrivere per professione.
E poi chi ha detto che lo si sceglie ? Abbiamo sempre pensato che scrivere sia un bisogno, una necessità. È la scrittura che si impossessa di te, del tuo tempo, della tua personalità.. Se poi ti pagano anche per farlo (quando capita…..) meglio ancora. Diciamoci la verità però: non è mica facile scrivere per qualsiasi cliente e su qualsiasi argomento! Ecco perchè il volto tipico del blogger (o ghostwriter, copy, ufficio stampa etc..) è sempre lo stesso, riconoscibile a metri di distanza: pallore, occhiaie nascoste dagli immancabili occhiali (gli oculisti ringraziano), BIC sistemate in ogni possibile luogo -orecchio, capelli, tasche-, l’immancabile frase “Dove ho messo quella maledetta penna?” e, soprattutto, quell’espressione sconvolta davanti alla mail del cliente che ti chiede di scrivere un articolo (“ma proprio due righe….”) su un argomento di cui, naturalmente, non ne sai nulla. Lasciando perdere le ore alla ricerca di informazioni, documenti etc., il grave problema è che devi scrivere ciò che il cliente ha in testa. Ora, non sappiamo se voi avete trucchi per leggere nella mente delle persone (…noi ci stiamo lavorando…), ma per quelle famose “due righe” i blogger perdono anni di vita e di salute…. Quindi, caro collega, carissimo compagno di sventure, non sentirti giù di morale! Siamo tutti sulla stessa barca, con le stesse occhiaie, pallidi e con anni di vita persi!
La nota positiva? Il nostro lavoro ci piace un sacco… È la dimostrazione che il vero amore, incondizionato e con le fette di salame sugli occhi, esiste davvero!